La laguna di Caorle, tanto amata da Ernest Hemingway, è un’area naturalistica protetta tutta da scoprire per la sua flora particolare (non solo orchidee ma anche la salicornia veneta, il limonio del caspio e il lino delle fate piumoso, piante particolari tutte da ammirare), per i moltissimi uccelli migratori e stanziali censiti (oltre 280 specie tra cui l’anatra, il tarabusino, l’airone rosso, la folaga, il tuffetto e il germano reale) e per la varietà di pesci che vi si riproducono. Da queste parti è stata avvistata anche una volpe!
In passato era qui che vivevano i pescatori con le loro famiglie, nelle tipiche abitazioni in legno e canna palustre dette casoni, visibili ancora oggi, ad esempio, lungo l’itinerario ciclabile che parte all’altezza dello stadio comunale (Piazzale Olimpia), prosegue per Strada Palangon fino alla cosiddetta “Isola dei pescatori” e da qui, su una strada ciclopedonale che costeggia la laguna, giunge a Falconera: un percorso assolutamente da non perdere!
L’Isola dei Pescatori è un isolotto raggiungibile a piedi o in bicicletta. In un’atmosfera da favola riecheggiano le voci degli animali, naturali padroni di queste secolari paludi: le anatre selvatiche, l’airone italico, le folaghe, le gru immersi nella tipica macchia mediterranea. Nei numerosi Casoni che si trovano sull’isola, ci vivevano i pescatori. Durante i normali periodi di pesca, cioè quando i pescatori tornavano a casa il sabato, il “cason” era occupato solo da loro, ma in un certo periodo dell’anno la loro permanenza durava tre mesi. Stiamo parlando della cosiddetta fraima, che durava da settembre fino alle feste di Natale. Questo periodo è molto favorevole per la pesca in laguna, perché collegato a fenomeni di pioggia autunnale che fanno muovere il pesce e migrare al mare i bisati (anguille). La necessità di dover passare tanto tempo “a cason” costringeva a portare con sé l’intera famiglia e quindi veniva caricato in barca tutto il fabbisogno tra cui moglie, figli, vettovaglie e vestiti, tutti raccolti in fardelli detti fagoti. La partenza avveniva dopo l’8 settembre, giorno in cui si festeggiava la natività della Vergine, che a Caorle viene da allora chiamata la “Madonna dei fagoti”. Nell’Isola dei Pescatori è possibile visitare un caratteristico Casone e scoprire l’antico amore per il mare e i segreti della vita del pescatore caorlotto, ancora oggi presente a raccontare storie di tempi lontani e, se avete un po’ di fortuna, disposto ad offrirvi un piatto di broeto accompagnato da un buon bicchiere di vino.
La laguna è navigabile e chi non fosse organizzato con una barca propria può, durante l’estate, esplorarla a bordo di imbarcazioni turistiche che, oltre ad un suggestivo percorso fra canali e terre emerse, spesso fanno soste che permettono di visitare anche i casoni!